"What we share. A model for cohousing."


La Biennale di Venezia 2021 Architettura 

I Paesi Nordici: Norvegia, Svezia e Finlandia

La Biennale di Venezia: cos'é? 

Un luogo ricco di creatività, in una delle città italiane patrimonio di arte e cultura. Una fondazione italiana che ogni due anni vanta di un'immensa mostra con padiglioni provenienti da tutto il mondo. Quest'anno protagonista è l'architettura.  

I Paesi nordici: Norvegia, Svezia e Finlandia

Qual è il progetto?


La mostra What We Share è una sezione a grandezza naturale di un potenziale progetto di cohousing. Qui, gli architetti norvegesi Helen & Hard invitano i residenti a condividere elementi della vita privata, tra di loro e con il pubblico. Il risultato è uno spazio condiviso, tettonico e politicamente connotato; un modello di come costruire una comunità e al tempo stesso un ambiente di vita sostenibile. Il progetto applica un sistema di costruzione in legno massiccio, sostenibile e open-source. 


COHOUSING

Abitazioni private, servizi condivisi. 

Un nuovo modo di abitare, uno spazio condiviso, preso come modello dalla Scandinavia, dove è già in uso. Ecosostenibile ed ecologico. Costruzioni interamente realizzate in legno massiccio, economico e facilmente reperibile. Spazi interattivi e innovativi. Il cohousing rappresenta il futuro. 

Tutto nato da un'intervista.

Agli abitanti è stato chiesto in particolare di immaginare un modello di cohousing nel quale dare maggiore risalto agli spazi collettivi. La mostra è dunque la materializzazione dell’ambiente ideale immaginato dagli intervistati, nel quale le funzioni tipiche di una abitazione, e dunque gli ambiti più privati, convivono con gli spazi del lavoro – qui esemplificati da un tavolo del liutaio e da un telaio – e con le zone per il relax, dalla cura del verde alle aree gioco per i bambini. La mostra rende anche evidente come partecipazione e progettazione possano dare vita a spazi improntati alla sostenibilità ambientale, anche basati sui principi dell’autocostruzione.

L’interno del padiglione è privo di elementi strutturali verticali. Il suo spazio è continuo, interrotto solo dalla presenza di tre alti platani i cui loro e chiome attraversano la copertura, piana, creando un luogo chiuso e aperto allo stesso tempo. La grande apertura è accentuata dalle vetrate continue che a livello del terreno aprono completamente due dei suoi quattro lati, permettendo di percepire l’esterno dall’interno e l’interno dall’esterno.

La struttura portante corrisponde alla sua architettura e si adegua alla forte presenza della natura. Un quarto platano, il più grande e preesistente, mantiene la sua posizione originaria alla sinistra dell’ingresso, generando la divisione di una grande trave che si biforca per fare spazio al suo tronco.

La copertura è piana, costituita da un doppio livello di travi in cemento armato alte 1 metro, spesse 6 cm e distanziate l’una dall’altra di circa 50 cm. Il loro incrocio definisce in pianta una griglia regolare la cui continuità è interrotta puntualmente dai fusti degli alberi posizionati all’interno. Questo sistema di imponenti brise-soleil è chiuso superiormente da pannelli in fiberglass.

L’illuminazione naturale è prevalentemente zenitale. La luce pervade i chiari e puri interni rafforzando e accentuando le particolari scelte materiche, che per il calcestruzzo optano per una miscela di cemento bianco, sabbia chiara e polvere di marmo.


Uno sguardo al padiglione...

Gli architetti del progetto spiegano il lavoro eseguito e i loro obiettivi.
In risposta al quesito: How will we live together? I paesi nordici danno la loro interpretazione. 
Un sistema confortevole, eco-friendly. Un padiglione in cui si può partecipare attivamente osservando ma anche toccando con mano ciò che ci sta intorno. All'ingresso è presente una scritta in inglese: togliere le scarpe prima di entrare. 
FR

Le cohousing: qu'est-ce c'est?

Le co housing est né aux pays scandinaves et plus précisément au Danemark dans les années soixante. En France on utilise plusieurs termes synonymes au co housing comme cohabitat, habitat coopératif, habitat groupé, ou encore habitat en autopromotion.

En effet, le co-housing est le regroupement des ressources financières de plusieurs familles afin d’acquérir en commun une maison plus agréable et plus spacieuse. Face à la flambée des prix de l’immobilier, le co-habitat peut représenter une solution efficace.


En co housing, chaque famille devient propriétaire d’une partie du bien, mais des espaces comme la cuisine, la salle de bain, la terrasse … sont mis en commun pour être utilisés par tous.

FR

Une alternative: l'habitat modulable


L’habitat modulable consiste à fabriquer des modules généralement de taille standardisée dans une usine, puis de les transporter sur le site de construction où ils seront ensuite assemblés entre eux. Cette organisation permet de créer des logements parfaitement conçus et équipés beaucoup plus rapidement qu’une maison traditionnelle. .

Et si l’habitat modulable était une solution pour faire en sorte que la taille des logements s’adapte au parcours de vie de chacun ? Sans nécessiter de dépenses démesurées, il devient alors possible d’ajouter ou d’enlever une pièce grâce à l’ajout de modules, généralement en bois. Ou même d’envisager la reconfiguration d’une maison. 

FR

Logement : ces nouveaux matériaux écolos qui vont révolutionner le secteur

Ici, un vidéo du Proto-Habitat...l'habitat du futur.